Cerca nel blog

Movimento 5 Stelle

Movimento 5 Stelle

domenica 29 dicembre 2013

Principio di Pareto ed economia politica applicata alle pensioni.

Siamo negli ultimi anni del 1800, quando l'ingegnere Vilfredo Pareto elaborò il suo famoso (nel marketing e nell'economia aziendale) principio: il Principio di Pareto, anche conosciuto come Curva ABC.
Personalmente l'ho studiato partecipando ad un master di gestione aziendale, all'interno del quale il Principio era usato per comprendere gli effetti microeconomici dei magazzini e dei pesi dei clienti.
In poche parole Pareto studiò un metodo matematico per definire gli indicatori economici a livello sociale, i quali sono ancora validi per tutte le attività economiche.
Quantile dell'indicatore economicoPercentuale sul totale
Primo (i più imoprtanti) 20%82,70%
Secondo 20%11,75%
Terzo 20%2,30%
Quarto 20%1,85%
Quinto (i più poveri) 20%1,40%
Questo è valido tutt'ora, naturalmente con qualche unità di differenza, per qualsiasi misurazione economica.
  • economia: l'80% delle ricchezze è in mano al 20% della popolazione. Oppure: il 20% dei venditori fa l'80% delle vendite, ed il restante 80% dei commerciali fa solo il 20% delle vendite. Oppure: per treni e aerei l'80% dei ricavi deriva da un 20% di rotte non in perdita; l'80% del deficit sanitario italiano è localizzato in un 20% di ASL sparse sul territorio.
  • qualità: il 20% dei tipi possibili di guasto in un processo produttivo genera l'80% delle non conformità totali. Oppure: l'80% dei reclami proviene dal 20% dei clienti.
  • informatica: l'80% del tempo di esecuzione è impiegato solo dal 20% delle istruzioni di un programma. Oppure: l'80% delle operazioni degli utenti sono dovute al 20% delle funzioni a disposizione di un applicativo. L'80% degli errori di codifica è riconducibile al 20% dei moduli. Oppure: l'80% dei visitatori di un sito vede solo il 20% delle pagine.
  • controllo di gestione: l'80% dei costi è determinato dal 20% delle attività svolte. Oppure: l'80% del valore del magazzino è determinato dal 20% degli articoli totali. (Wikipedia)

Qualche tempo fa discutevo con Cristiano Zanella, e gli ho chiesto:

- ma secondo te, l'idea che sia più facile trovare le risorse aumentando di poco le tasse agli strati di popolazione più poveri è corretta scientificamente?Al momento non siamo riusciti a trovare una risposta.Durante la discussione mi è venuto in mente l'ingegnere italiano di fine ottocento, e ci siamo chiesti: 

-la tassa sul grano di italiana memoria, ha basi economiche o solo politiche?

Se si aumentano le tasse del 10% al Quinto, al Quarto e al Terzo quantile, si raggiunge il 60% della popolazione, ma solo il 5.5% del PIL totale.Possiamo quindi dire che aumentando del 10% le tasse al 60% della popolazione più povera, riesco ad ottenere un aumento di gettito fiscale dello 0,55%.Anche aggiungendo il Secondo quantile si arriva al 17,3 del PIL totale. Il che significherebbe raggiungere un aumento del gettito del 1,73%. Chiamiamolo 'Caso A'.

E se capovolgessimo la situazione?

Proviamo ad aumentare il gettito fiscale prelevandolo dal Primo quantile. Aumentando il gettito del 10% produrremmo un risultato dell'8,27% di aumento. Questo è il 'Caso B'.

E quali effetti sociali avremmo nei due casi?

-Caso A: la diminuzione del 10% in soggetti a basso e bassissimo reddito provoca la caduta nella povertà di una massa di popolazione enorme. Disastri sociali, equivalenti a sommosse e a una brusca frenata nei consumi interni. Già...un uomo consuma sempre la stessa quantità di beni primari, sia povero che ricco..l'unica differenza è nei beni di lusso. Ma anche qui, per fare in modo di avere una grande produzione di beni di lusso occorre una piccola e media borghesia ampia. Se questa cade al limite della povertà, anche il commercio di questi beni si blocca, creando disoccupazione e stagnazione economica.

- Caso B. La diminuzione del 10% del reddito a soggetti ricchi non modifica in nessun modo il loro tenore di vita. Non li avvicina alla soglia della povertà e soprattutto...produce un gettito fiscale di 5 volte superiore.



Abbiamo quindi trasportato il concetto sulle pensioni.Gli economisti neoliberisti ci hanno sempre detto (e ridetto...e ridetto...) che per 'aggiustare' i conti dell'istituto pensionistico (INPS) occorreva prelevare dalle pensioni più basse, quelle dei lavoratori.Lo hanno detto con tale convinzione che anche i sindacati ci sono cascati.Facendo i conti col Principio di Pareto invece scopriamo che il 20% (Primo quantile) dei pensionati prende l'80% di tutto l'ammontare pensionistico.Risulta quindi inutile economicamente e dannoso socialmente, prelevare dalle pensioni più deboli. Sarebbe decisamente produttivo porre un tetto massimo alle pensioni, che permettesse una vita più che decorosa ai pensionati, ma che li rendesse tutti al di sopra della soglia di povertà.Quindi la proposta del Movimento 5 Stelle, di abbassare il tetto pensionistico a 5000 € netti al mese, e alzare contemporaneamente la soglia minima a 1000 € al mese, non solo è fattibile, ma sarebbe di tale dirompenza che abbatterebbe immediatamente il cuneo fiscale dei lavoratori attuali, rendendo di fatto tutta la popolazione più ricca.Certo, faremmo un dispiacere a qualche migliaio di persone, che si troverebbero a prendere una pensione decurtata, ma anche a fare un piacere infinito a milioni di altri, rendendoli indipendenti economicamente.E tutto questo usando e studiando una teoria economica, attualissima e ancora modernissima, scoperta da un ingegnere italiano alla fine del 1800.




sabato 7 dicembre 2013

Forza Italia, la nuova società post fallimentare del berlusconismo

L'idea che l'Onorevole Biancofiore ha paventato oggi della vicinanza tra la  fantomatica nuova Forza Italia e il Movimento 5 Stelle sa di canto del cigno.
I miei 44 anni mi permettono di ricordare perfettamente gli sforzi berlusconiani per ottenere lo sdoganamento nella politica europea, sdoganamento effettuato attraverso l'intercessione dell'allora potentissima famiglia Agnelli nella persona stessa dell'Avvocato. Solo dopo questa intercessione il patron della Fininvest ha potuto sdoganare a sua volta prima Alleanza nazionale di Fini e poi la Lega di Bossi.
Sentire oggi che la 'Nuova Forza Italia' sbandiera le istanze antieuropeiste non solo fa ridere, ma sa di ennesimo raggiro del cittadino italiano.
Ricordo che durante questi 20 anni in nostro 'megaimprenditore' è riuscito a far eleggere al Parlamento Europeo politici del calibro di Iva Zanicchi e Gerry Scotti, i quali non ci hanno fulminato per la loro dedizione alle istanze italiane in seno alla politica europea.
Qualsiasi imprenditore o dirigente aziendale può dire che l'Italia è stata abbandonata nelle mani di politici francesi e nord europei, questi sì bravi e capaci, che hanno chiaramente fatto gli interessi dei loro rispettivi paesi.
Se l'Italia versa nelle condizioni disperate in cui si trova ora, almeno il 50% delle colpe è da asserire al partito Forza Italia-PDL (ora Nuova Forza Italia).
Che un'esponente locale di questa rivistitata area politica ora ci venga a raccontare che combatterà la battaglia per riportare l'Italia nella giusta posizione in seno al Parlamento Europeo, fa difatto, ridere.
Ridicolo è anche dichiarare che il Movimento 5 Stelle abbia copiato dai club di futura (e sottolineo futura) organizzazione. Ricordo che i Meetup sono realtà pluriennali in tutto il territorio italiano.
Chiedo quindi all'Onorevole Biancofiore dove trovi il coraggio di proporsi nella veste di antieuropeista, quando ha fatto parte di un governo (Letta-Alfano) costituito proprio per obbligare l'Italia a non ridiscutere i trattati europei e aver fatto nascere il governo Monti, altro governo istituito per ottemperare alle direttive della troika.
Noi non abbiamo televisioni e giornali, ma spero vivamente nella memoria dei miei concittadini e nell'onestà intellettuale degli organi di stampa non legati commercialmente a Forza Italia.

PS. Ridicolo è pure che la stessa Biancofiore si dica pronta ad un'alleanza con Grillo (senza neppure fare il nome del Movimento). Probabilmente intendeva dire che cerca un socio per il suo prossimo centro estetico.