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Movimento 5 Stelle

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domenica 28 luglio 2013

Chi ha votato per l'acquisto degli F35

Questo sarà un brevissimo post.
Solo l'elenco di come i gruppi parlamentari e i Senatori trentini hanno votato durante la seduta del Senato n.67 del 16/07/2013 riguardante l'acquisto dei bombardieri nucleari F35 e la partecipazione italiana al progetto di costruzione.

Tonini Giorgio (PD):  ................................................................................................Favorevole
Panizza Franco (Autonomie PSI - Firmatario accordo Csx): ......................................Favorevole
Fravezzi Vittorio (Autonomie PSI - Firmatario accordo Csx): ....................................Favorevole
Berger Hans Autonomie PSI ): ..................................................................................Favorevole

Palermo Francesco (Autonomie PSI) ......................(Ribelle).....................................Astenuto

Gruppi Parlamentari
GruppoFavorevoliContrariAstenutiAssentiIn missione
Grandi Autonomie e Libertà80011
Gruppo Misto010011
Lega Nord e autonomie001411
MoVimento 5 stelle045041
Partito Democratico970052
Per le autonomie-PSI80110
Popolo della Libertà7300135
Scelta civica per l’Italia160040
Nessun Senatore del Pd ha avuto dubbi, nessun Senatore del PDL ha avuto dubbi...Nessun Senatore di Scelta Civica ha avuto dubbi. Tutti compatti hanno votato a favore dell'acquisto dei cacciabombardieri nucleari.
A ognuno trarre le proprie considerazioni.
Buon pacifismo a tutti.

giovedì 25 luglio 2013

Riforma Costituzionale e pericolo per l’Autonomia

I firmatari della Costituzione: Denicola-Degasperi-Terracini..


Mi piace pensare di vivere in uno Stato in cui le regole siano condivise.
E la prima norma condivisa è la Costituzione.
Questa è stata pensata per creare un’architettura statale nel quale viviamo dal 1945. Dopo orrori di guerra e di dittatura, molti stati europei hanno adottato costituzioni simili, proprio per evitare che si potesse ricadere in dittature conseguenti a crisi economiche.
Crisi che stiamo vivendo da ormai molti anni, ma che solo ora sta toccando realmente i cittadini italiani. Tutte le notizie che leggiamo sugli organi di stampa locale e nazionale sono incentrate sulla crisi economica: aziende che chiudono, contratti di solidarietà e diminuzioni di orari collettivi, fallimenti continui e ufficiali giudiziari carichi di lavoro come mai si era visto prima.
Siamo nel bel mezzo di una crisi che colpirà ancora pesantemente il nostro paese e la nostra Provincia.
Ma allora, perchè preoccuparsi così tanto di cambiare velocemente l’architrave della Costituzione Italiana?
Ricordo che l’articolo 138 è l’articolo che sancisce che la nostra Carta Costituzionale sia rigida, modificando questo articolo la renderemo più flessibile, facilmente modificabile.
La mia domanda, la domanda del Movimento 5 Stelle e la domanda di molti cittadini è: ma che bisogno c’è di modificare ‘velocemente e facilmente’ la Costituzione?
Il 17 e il 18 luglio la Commissione Affari Costituzionali ha dedicato alla discussione del metodo di variazione di tale articolo un totale di 2 ore e 25 minuti, di cui 1 ora e 25 minuti solo per ascoltare gli esperti invitati dai gruppi parlamentari (le audizioni). In tutto un’ora per definire i metodi che smonteranno un articolo determinante per i nostri diritti di cittadini.
Francamente, visto anche l’assoluta mancanza di dibattito pubblico, mi pare poco. Neppure durante un’assemblea di condominio si discute così poco.
Lasciando perdere la considerazione per la quale dovrebbe essere il Parlamento a proporre eventuali variazioni alla Costituzione, invece vedremo in prima linea il Governo ad effettuarle; quello che si propone è un metodo nuovo, che negli ultimi 20 anni non si è mai proposto in quanto i due schieramenti erano (pseudo)contrapposti e non potevano permettersi di facilitare l’altra parte nella variazione delle norme costituzionali. Ora sembra tutto diverso, dopo il rodaggio del governo Monti, sfociato in Scelta Civica, il PD e il PDL si stanno unendo negli intenti e cercano di smontare l’assetto costituzionale italiano.
Ricordo che la Costituzione garantisce la sanità, l’educazione, l’eguaglianza tra i cittadini, il metodo progressivo di tassazione, la libertà di stampa...ma anche le Autonomie, siano esse Speciali (la nostra) o no. Quindi, chi ci garantisce che una volta cambiato l’articolo 138 della Costituzione ai nostri governanti non venga voglia di riappropriarsi delle competenze dell’Autonomia Trentina? Mi si risponderà: c’è l’ex presidente proprio in Scelta Civica. Vero, spero che non debba mediare anche in quel caso come ha fatto per gli F35, che di fatto ad oggi compreremo.
Ma se da un lato questa forzatura potrebbe non interessare molti cittadini, impegnati nello sforzo di mettere insieme il pranzo e la cena, credo che bloccare ogni tipo di distruzione della nostra Costituzione sia di fondamentale importanza proprio per chi vive i drammi di una crisi che sta toccando tutti.
Lo dico perchè viviamo un momento di diminuzione dei diritti, non quelli legali, ma economici e la Carta Costituzionale è l’ultimo baluardo difensivo proprio per scongiurare l’erosione del potere d’acquisto dei nostri stipendi.
In questo momento siamo chiamati ad una scelta della nostra struttura sociale.
Personalmente ringrazio Riccardo Fraccaro che, membro della Commissione Affari Costituzionali non dorme più per lavorare in Parlamento e scongiurare questo attacco.
Il Movimento 5 Stelle non fa ostruzionismo, difende la Costituzione.


sabato 20 luglio 2013

La democrazia diretta troverà casa un giorno in Trentino? I

Una bella notizia riguardante la partecipazione popolare in Trentino. Pochi giorni fa Massimo Girardi dell’associazione Transdolomites ha consegnato al Presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti una petizione popolare sottoscritta da 8.000 cittadini trentini, per la realizzazione di una ferrovia Trento-Lavis-Cembra-Fiemme e Fassa. Progetto che ha ripreso una vecchia idea austriaca di inizio ‘900, e che finora è stato snobbato da tutta l’amministrazione provinciale, che puntualmente riprende solo l’idea Metroland.

La brutta notizia è che probabilmente la petizione otterrà come risposta un generico impegno del Consiglio a coinvolgere la Giunta sul progetto, e quindi lo sforzo dei comitato promotore sarà stato vano e il sogno dei cittadini coinvolti ancora una volta disattesi. Un film già visto troppe volte. Un altro passo verso lo scollamento tra cittadini e politica, che farà aumentare la propensione all’astensionismo anche alle prossime elezioni provinciali.

Eppure sarebbe così facile! Il disegno di legge 328/XIV del comitato Più Democrazia in Trentino (www.piudemocraziaintrentino.org) è stato consegnato più di un anno fa sempre a Dorigatti , assegnato alla Prima Commissione legislativa presieduta da Renzo Anderle, e puntualmente snobbato e discusso, con rare eccezioni,  tanto pour parler dai nostri rappresentanti.

Con le 8.000 firme raccolte da Transdolomites, se il disegno di legge sulla democrazia diretta fosse stato recepito, si sarebbe obbligatoriamente indetto un referendum propositivo provinciale che avrebbe chiesto alla popolazione di esprimersi sulla realizzazione della ferrovia, dopo la discussione della sua fattibilità, sentite anche le eventuali posizioni contrarie all’opera, durante un vero dibattito pubblico, che la Provincia avrebbe dovuto obbligatoriamente organizzare nell’interesse della popolazione.

Cristiano Zanella

Paolo Vergnano

Movimento 5 Stelle Trentino

venerdì 19 luglio 2013

Se la polizia inizia a rapire i bambini

Non è una fine primavera normale, piove spesso. Ma quella sera di fine maggio sembrava cambiasse qualcosa, si avvicinava finalmente il tepore dell’estate. Ero da poco in quella casa, ospite straniera con mia figlia di parenti in una meravigliosa porzione di una città altrettanto meravigliosa. La culla del diritto, così dicono tutti.
La bambina dorme, ha sei anni ed ha giocato tutto il giorno con gli amichetti. La casa silenziosa, il giardino intorno scroscia dell’irrigazione automatica.
Come sempre mi attardo e prendo una tisana. Mi piace quando a fine giornata riesco a stare tranquilla per un po’ ad ascoltare il vento leggero che scende dai monti cittadini per arrivare al mare.
Il campanello del citofono squilla. Il video immortala un uomo che mostra un tesserino. Non comprendo la lingua scritta ma la voce perentoria mi ordina in un inglese stentato di aprire.
Non riesco neppure a capire come, mi trovo circondata da decine di uomini, alcuni incappucciati altri in borghese. Tutti comunque armati, chi con mitragliette chi con pistole, mi intimano urlando di restare immobile, e mi ammanettano.
La casa si sveglia e tutti vengono portati nella sala adiacente l’ingresso, tranne la cameriera a cui, in vestaglia e tramortita dalla paura, viene urlato di preparare qualche straccio per me e per mia figlia. Viene quindi spinta da alcuni di loro con le armi spianate verso la scala. Pochi istanti e sento mia figlia piangere disperata e la vedo arrivare portata da uno di loro. La scarica al mio fianco e mi urla di farla stare zitta.
La cameriera torna con una borsa, che le viene strappata di mano. Mi spingono via urlando insieme a mia figlia, che muta e con gli occhi sbarrati mi stringe la mano con una forza impensabile.
Riusciamo a vedere il mio avvocato, il quale mi spiega le cose che temevo. Il mio paese sta cercando mio marito. Lo accusano di essere un truffatore, un nemico della patria, un oppositore del Presidente. Ma non lo trovano. Non sanno dove sia. In verità non so neppure io dove sia. Non ho paura per me, temo per mia figlia. Temo che mi venga strappata.
Passa un giorno e capisco che vogliono consegnarmi alla polizia del mio Stato. Il mio passaporto non li convince, dicono che sia falso. Ma nessuno mi accusa di niente: semplicemente dicono che io e la mia piccola non possiamo stare lì. Che devono espellermi e rimandarmi a casa.


Rimaniamo tre giorni rinchiuse. Alle 17 di uno dei primi giorni di giugno io e mia figlia veniamo consegnate alla polizia che cerca mio marito sulla scaletta di un piccolo aereo con i motori accesi. Vediamo Roma dall’alto allontanarsi.




Sembra l’introduzione di un film in cui ci aspettiamo di vedere un agente segreto in smoking comparire sull’aereo e salvare la donna e la sua bambina.


Invece è la storia romanzata di una pagina vergognosa della storia dei giorni scorsi. L’ossimoro stride pensando ai giorni passati e alla storia, ma risulta evidente in quanto segna un momento di assoluta mancanza di sovranità del nostro paese e della completa cancellazione dei diritti umani avvenuta nella città eterna. Avvenuta, e questo è drammatico, per mano del nostro Ministero dell’Interno e dei suoi uomini.
Non interessa sapere cosa avesse commesso la donna. Non interessa sapere se il passaporto fosse o no valido. Non interessa sapere se il marito fosse un pericoloso terrorista o un finanziere spregiudicato o, peggio, un semplice oppositore del regime kazako. Non interessa perché non lo sapremo mai.


L’unico fatto che è degno di nota è che la Polizia del nostro Paese, patria del diritto occidentale, ha rapito una donna e la sua bambina le quali sono state espulse senza processo, senza indagini, senza che nessun funzionario italiano coinvolto pensasse al pericolo che le prigioniere avrebbero corso nel loro paese.
Uso il termine rapire non a caso. Se fosse stato un arresto, la bambina non sarebbe stata sequestrata insieme alla madre. Se fosse stata una semplice espulsione la stessa presenza della bambina avrebbe impedito una decisione così precipitosa delle autorità per sbarazzarsene.
C’è una sola definizione per tutto questo: crimine contro i diritti umani.
Qualcuno pagherà, certamente. Qualche funzionario verrà sospeso, si dimetterà, sarà trasferito. Ma l’unico responsabile politico è il nostro Ministro degli Interni. Il quale non essendo stato capace di comprendere la situazione oppure essendone all’oscuro o peggio ancora connivente, si è dimostrato una pedina nelle mani del suo mentore e si è macchiato di un crimine odioso e vergognoso calpestando i diritti umani di una bambina di 6 anni.


Non siamo più in una democrazia. Non siamo più in uno stato di diritto.
Un paese che rapisce ed espelle bambini non è degno della nostra cultura. I politici che hanno permesso questo devono semplicemente chiedere scusa e dimettersi, sparire dalla nostra vista per sempre.
E i loro colleghi, in prima fila la Ministra degli Esteri, devono in tutte le maniere andare a recuperare quella donna e la sua bambina.
Non lo devono fare per loro, per quella madre e per la sua bambina, lo devono fare per noi. Per i nostri bambini.
In caso contrario inizieremo a pensare di poter dare un volto alle due protagoniste della piccola pagina romanzata. Quello di nostra moglie e dei nostri bambini, rapiti dalla nostra polizia per stanarci...in quanto siamo oppositori politici.


© Paolo Vergnano

giovedì 18 luglio 2013

F35, Pacifisti volontari, Ministri ed ex Presidenti PAT

Leggo con attenzione.... un articolo di Fabio Pippinato riguardo l’acquisto dei bombardieri nucleari F35.

Riesce pure a convincermi in qualche passaggio, poi inizio a pensare (brutto vizio che vorrei adottassero tutti) e mi informo e scopro alcune piccole curiosità.

Fabio Pippinato è un ‘pacifista’. Sembra uno col curriculum immacolato, una persona che ha fatto del volontariato la sua vita, direttore di Unimondo, direttore della Fondazione Fontana, membro del Consiglio del Forum Trentino per la pace del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento, presidente di Mandacarù, un vero professionista del volontariato.

Candidato per Scelta Civica alle scorse elezioni politiche aveva dichiarato: lo faccio per puro spirito di servizio, senza pretendere nulla in cambio. La lista in Trentino ha avuto il suo picco staccando dell’11% il risultato misero nazionale, grazie alla presenza come capolista dell’ex Governatore Dellai, risultando così il terzo partito in Trentino dopo il PD e il Movimento 5 Stelle.
L’attuale governo vede proprio Scelta Civica tra i suoi componenti con il Ministro della Difesa Mario Mauro tra i personaggi di spicco.
Nel suo articolo Pippinato ci propina l’idea che la mediazione di Lorenzo Dellai abbia ottenuto il risultato di ridurre il numero di bombardieri nucleari F35 da 131 a 90 e che questo preluda alla cancellazione della commessa di aqcuisto. Questa splendida maestria nel modificare la realtà arriva anche a ricordare le parole del Ministro e a scrivere: “Il Ministro con la sua assonanza fuori luogo: “per amare la pace, bisogna armare la pace” stava chiedendo il finanziamento in toto del programma che, grazie alla campagna di mobilitazione, non c'è stato.”
Ricordo a Pippinato che il Ministro in questione è espressione di Scelta Civica, che dovrebbe avere un filo diretto con il suo capogruppo alla Camera, certo Lorenzo Dellai, il quale quindi o non ha nessuna voce in capitolo nelle dinamiche di governo oppure è chino sulle posizioni del Ministro, quindi favorevole all’acquisto dei bombardieri nucleari F35. Non credo di sbagliare pensando siano entrambe ipotesi veritiere.

Ultima riflessione, il nostro pacifista volontario sarà presente nelle liste dell’UPT nella prossima tornata elettorale provinciale autunnale. Un ottimo segno di coerenza e di professionalità nello spirito di servizio.

Noi non vogliamo mediazioni, vogliamo la cancellazione della commessa. Non solo perchè assurda nel nostro ordinamento costituzionale, che prevede la difesa ma ripudia la guerra e quindi ogni forma di attacco preventivo, ma anche in quanto gli F35 sarebbero le nuove ‘Bare Volanti’, soprannome dato agli F-111 dai piloti della nostra Aeronautica. Doppiamente inutilizzabili quindi.

mercoledì 17 luglio 2013

Primarie del Centrosinistra (ovvero PmenoATT e primarie Ugo Olivozzi)

Primarie del Centrosinistra (ovvero PmenoATT)


Il risultato del voto alle primarie per il candidato presidente del Centro Sinistra ha palesato le architetture del potere provinciale. Gli Assessori con portafoglio della Giunta hanno raccolto voti nei loro feudi come da previsione. La cascata di soldi piovuta per progetti del tutto inutili per il futuro del territorio ma azzeccati per offrire lustro ai firmatari degli assegni ha messo in evidenza la trama del modello clientelare.
Il PD avrebbe potuto dare una lezione di democrazia interna svolgendo le primarie interne da più parti invocate, ma ha preferito fornire un nome unico, lasciando ai margini la base del centro sinistra, la quale si trova ora in una coalizione che fa della Sanità privata e dei finanziamenti ai soggetti amici la propria canzone politica.
Ospedali privati, scuola svuotata delle più semplici basi costituzionali e tasse a livelli improponibili saranno le parole d’ordine della prossima proposta politica di quello che era il Centro Sinistra Trentino. Tutto voluto dalla nomenklatura di un partito che di democratico non ha che il nome. Il flop clamoroso che ne consegue ci fornisce il nuovo quadro della situazione, il PD riesce a regalare 2 senatori e un candidato presidente agli ‘alleati’. Sembra un parallelismo tra Roma e Trento e dello scacco di Berlusconi al Governo Letta.
L’irritazione dei cittadini è però massima nel sapere che hanno finanziato la campagna elettorale delle primarie con soldi pubblici. Attraverso il sistema dei rimborsi elettorale trentino (che di rimborso non ha nulla, ma vero e proprio finanziamento) si affittano sedi e si inviano sms elettorali, si stampano santini da inviare ai cittadini (peraltro in ritardo come sottolieneato dal perdente avvocato folgaretano).


Il drammatico che questa barzelletta potrebbe essere il prossimo governo trentino.