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Movimento 5 Stelle

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domenica 16 marzo 2014

Obiezione di coscienza, oltre il 50% dei ginecologi la applicano

Da vari organi di informazione inizia la discussione sull'opportunità di avere una legislazione sull'obiezione che sorpassi i diritti sanciti non solo dalle leggi, ma anche dalla Costituzione e dalle stesse prerogative mediche.
Ovvero, l'idea che in nome di una non ben chiara "presa di coscienza" personale un medico si possa rifiutare una prestazione, appunto, medica.
L'aborto in Italia non solo è legale, ma è di libera scelta della donna.
Non sto parlando di idea personale, ma di quello che ha indicato un referendum molto controverso che i nostri genitori e i nostri nonni hanno, bontà loro, votato e ci hanno tramandato: la libertà della donna di scegliere.
Si, questa è l'indicazione della 194, la libertà di scelta della donna di continuare o meno una gravidanza, senza nessuna interferenza da parte di alcun soggetto. Né il compagno né la struttura sociale possono decidere al posto della futura madre. Personalmente mi sembra un carico di responsabilità sufficiente: Lei, e solo lei, si assume tutta la responsabilità e ne porterà le conseguenze psicologiche seguenti per tutta la vita.
Non è una scelta semplice abortire, e chiunque abbia avuto la sfortuna di dover effettuare questa decisione lo sa. Così come lo sa chiunque abbia assistito una donna effettuare tale scelta.
Parlo da uomo, geneticamente non adeguato a comprendere appieno la portata di un aborto. Siamo fatti in modo diverso, noi non potremo mai portare in grembo un essere vivente. Noi ci innamoriamo di nostro figlio quando lo vediamo la prima volta; l'ecografia da questo punto di vista è un passaggio fondamentale, è il primo contatto con la futura vita e il primo momento in cui un uomo si rende conto di quello che succederà a breve. Ma prima....nulla.
La futura madre invece si sente madre dall'istante del concepimento. Per esperienza personale, le donne sanno che sono incinta prima di vedere il test di gravidanza positivo.
Ma chi può pensare che un essere che percepisce una vita dentro di sè possa disfarsene a cuor leggero? Chi può credere che una donna che comprende la crescita del proprio futuro figlio, quando questo non è altro che qualche centinaio di cellule impiantate malamente su una parete uterina, possa con leggerezza espellerlo?
Chi crede una cosa simile semplicemente non può neppure avvicinarsi a legiferare in tal senso. Chi non comprende il dramma personale di una donna che abortisce non deve neppure avere la possibilità di parlare dell'argomento.
Credo personalmente che l'aborto non sia un metodo contraccettivo, ma un'estrema ratio di disperazione o di abbandono o di necessità.
La legge non può permettersi di giudicare o di fermare questa estrema ratio, deve evitare che la donna ci arrivi.
Le azioni, le proposte, le soluzioni? Sono più semplici di quello che si possa immaginare.
1) I consultori devono essere funzionali, liberi, accessibili, aperti sempre (e con sempre intendo sempre, anche di notte) soprattutto quando le giovani donne sono libere. È inutile avere un consultorio aperto dalle 9 alle 12 quando le adolescenti sono a scuola.
2) La contraccezione deve essere pubblicizzata e accettata ovunque. I contraccettivi devono essere SOP (senza obbligo di prescrizione) e i medici devono collaborare coi farmacisti per fornire le adeguate informazioni.
3) L'obiezione di coscienza deve essere in qualche modo sanzionata. Anche pecuniariamente. Non vuoi effettuare un servizio? Ne paghi le conseguenze. 
Questo punto è fondamentale, per il ginecologo è un dramma personale e aberrante effettuare un aborto, sono sicuro che la maggior parte dei medici è obiettore per motivi sostanziali (appunto lo schifo di dover essere l'ultima catena di un processo che non ha funzionato, l'idea che stanno facendo violenza a una donna e che questa ne porterà le conseguenze per tutta la vita anche a causa loro) piuttosto che religiose.
Non parlo neppure dell'aborto terapeutico, chi si nega a un tale atto deve giustificarsi con la propria coscienza.


2 commenti:

  1. Magari lo praticano clandestinamente l'aborto!? È ora di finirla con gli integralisti religiosi. Non vuoi fare il lavoro per cui ti paghiamo profumatamente? Allora non eserciti!

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  2. Probabilmente esercitare l'aborto non è il massimo delle aspirazioni. Se mancano persone probabilmente l'unico sistema è incentivare economicamente i boia.

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