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Movimento 5 Stelle

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mercoledì 25 settembre 2013

Nido? Un lusso! Scuola politica? Detassata. E la Cisl? Apriamo ai privati!

Sconcertante oggi leggere le pagine dei giornali che parlano di scuola.
Ricordiamo che la Costituzione obbligherebbe - il condizionale ormai è certezza - a finanziare la scuola come bene primario della nazione.
Ma ormai, chi si può permettere un'istruzione completa e tranquilla per i propri figli sta diventando una minoranza. Il tempo pieno, quasi obbligatorio nella nostra provincia, risulta gravato dalla mensa, che può arrivare a costare 4,5€ a bambino. Ma nessuno ci dice quanto costi produrre i pasti. Vorremmo saperlo, in quanto si tratta di offrire ai privati un (giusto) compenso per il lavoro svolto. Ma se questo vuol dire strozzare le famiglie e permettere ai sindacati di pensare di aprire ai privati vuol dire che la politica ha abdicato alla propria funzione: la programmazione delle risorse.
E allora si pensa al project financing, che in questo caso vuol dire solo bloccare il contratto di fornitura per un decennio ammazzando concorrenza e risparmi futuri per un indefinito risparmio momentaneo, a favore di qualche azienda prestabilita. E che siano i sindacati a proporlo risulta indecente.


Se poi pensiamo agli asili nido il discorso si fa sconcertante.
Il Trentino si fregia di avere un altissimo indice richieste/posti assegnati.
Ma nessuno chiede alle famiglie il perché si preferisca abbandonare il posto di lavoro piuttosto di pagare la retta del nido.
Semplice, spesso la retta equivale allo stipendio.
Ed è la donna a subirne le conseguenze. Senza lavoro, costretta - salvo rari casi di scelta personale - a stare a casa, per poi non trovare più un'occupazione qualche anno più tardi. E poi parliamo di diritti del mondo femminile.
Se le nostre donne rappresentanti in consiglio provinciale pensassero meno alla loro poltrona e al loro stipendio e di più ai diritti delle famiglie e delle donne normali, non saremmo a questo punto.
L'unica battaglia combattuta efficacemente nella politica trentina per una donna è stata la costituzione di dell'Accademia della Montagna di Iva Berasi.
Ma dove vanno i soldi delle nostre tasse?
Possibile che la scuola sia così dimenticata dai nostri politici?
Guardiamoci intorno e lo scopriremo.
Sedi delle amministrazioni faraoniche, colabrodi energetici che servono solo a consumare energia, finanziamenti senza controllo ad aziende e associazioni amiche,  Comunità di Valle, consulenze senza controllo, decisioni di spesa senza dibattito cittadino.
Ma ancora più sconcertante è la notizia - che l'informazione tiene nascosta - che la retta per la scuola politica organizzata dai partiti (PD e PDL in testa) sarà detraibile per il 52%, mentre quella degli asili nido rimarrà al 19% (con tetto di 600 € beninteso!!)!
Una votazione della Commissione Parlamentare competente ha decretato l'approvazione della detrazione, con buona gaudio degli studenti di tali ‘scuole politiche’ e buona pace dei genitori dei bambini iscritti agli asili nido.
Il problema è che i politici credono che la cosa pubblica sia cosa loro.
È invece cosa di tutti. E tutti ne devono essere informati.
Per questo il Movimento 5 Stelle vuole rifinanziare efficacemente la scuola pubblica, combattendo gli sprechi e le attività pseudomafiose che vi si annidano per farne ritornare centrale l'attività per tutta la società: la formazione di un adulto consapevole.
Certo anche questo progetto ha un costo: si chiama meritocrazia. Soprattutto per il personale docente, che siamo sicuri sia pronto ad accogliere la sfida di una scuola moderna, dinamica, qualitativa, internazionale e meritevole. Senza lasciare indietro nessuno, ma senza perdere le eccellenze che questa può formare.
La scuola tutta, dal nido all'università.
Bene comune primario, che deve essere rifinanziato e reso più fruibile a tutti.

Magari a scapito di qualche amico dell'assessore di turno.

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